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Che cos’è il tiragraffi?

I gatti sono i felini più amati al mondo, si sa. Spesso chi entra in contatto con questi animali però lo fa in modo assolutamente inconsapevole, senza sapere effettivamente di cosa ha bisogno un gatto e che situazione ci si dovrebbe aspettare dalla convivenza. La soluzione per una sana convivenza è la conoscenza del ‘mondo dei gatti’: dalla razza alle particolari abitudini alimentari,  dal carattere agli eventuali problemi di salute e così via.

 

La natura dei felini più amati al mondo

Innanzitutto i gatti, in quanto felini, conservano quell’istinto primitivo che li induce a scavare e a seppellire in terricci polverosi, a limarsi le unghie nell’ambiente circostante e a procacciarsi il cibo da soli come dei veri e propri cacciatori: sono animali autonomi e indipendenti (da qui il luogo comune della loro diffidenza).

 

Per sopravvivere in natura questi felini hanno bisogno di artigli affilati. Non hanno bisogno di nessun’altro, tanto meno dell’aiuto dell’uomo. Un nuovo filone di studi, tuttavia, conferma che pur non dipendendo per natura dall’uomo, i gatti non ne avversano affatto la compagnia. L’istinto naturale non decade nell’ambiente domestico ma può essere temperato dall’abitudine, dalla quotidianità domestica e da passatempi di qualità. È essenziale però che un buon padrone conosca le abitudini, il carattere, l’alimentazione specifica e le cure necessarie per assicurare al proprio micio un ambiente sano, curato e a misura di ‘gatto’. 

 

Il tiragraffi

Ad accompagnare gli amanti dei gatti in questo lungo percorso esiste una varietà di alimenti e di accessori: partendo dal cibo e passando per le cassettine, le lettiere e i giochini divertenti, al micio domestico non può sicuramente mancare un tiragraffi. Questo particolare strumento è ideato per dirottare l’attenzione del gatto dai mobili e divani vari della casa e può essere associato a una specie di palestra, un luogo creato su misura dove il micio può dormire, giocare e farsi le unghie senza condizionamenti esterni.

 

In verità, quando il gatto graffia lo fa per comunicare qualcosa ovverosia per evidenziare la propria esistenza agli altri gatti (le ghiandole che si trovano tra i cuscinetti delle zampe secernano feromoni in grado di rilasciare una serie di sue informazioni circa il sesso, l’età e lo stesso stato di salute). Non sta facendo un dispetto e tagliargli le unghie non è certo una soluzione papabile (anzi tra l’altro un’unghia più sottile è un’unghia più affilata). L’unica strada percorribile è quella di aiutare il gatto a farsi le unghie in un posto predisposto a tale scopo: il tiragraffi appunto. Eppure, così come per le cassettine e le lettiere, ne esistono in commercio un’ampia gamma, ognuna caratterizzata da forme, dimensioni e colori diversi.

 

Le caratteristiche del tiragraffi

Questi particolari strumenti sono delle vere e proprie palestre realizzate con strutture rivestite di particolari materiali (come corda e canapa) o costruite su più piani compositi di casette e giochi divertenti capaci di soddisfare le esigenze più disparate di gatti e padroni (spesso hanno un design così raffinato da poter essere considerati dei veri complementi d’arredo per la casa).

 

È proprio lì, in quel preciso luogo che il gatto potrà dar libero sfogo al suo istinto di felino, rispettando allo stesso tempo quelle abitudini  domestiche a cui si è abituato e i luoghi quotidiani che condivide con il padrone. Il tiragraffi è di conseguenza lo strumento necessario per garantire il benessere di un micio domestico. Ma non sempre si può parlare di tiragraffi al singolare. Anche se in casa si gode della compagnia di un solo gatto e non c’è nessun rischio di ‘competizione’ con altri felini, è opportuno distribuirne nell’ambiente di riferimento due o tre di forma e consistenza diverse. Tuttavia per rendere il tiragraffi uno strumento davvero funzionale è fondamentale posizionarlo in luoghi specifici, non emarginati e a vista come il posto in cui sono soliti svegliarsi (i gatti hanno la propensione a farsi le unghie appena svegli), il punto dove consumano il loro pasto e le zone dove trascorrono la maggior parte del loro tempo (zona giorno, poltrone, finestre e così via).

 

Sebbene il rifarsi le unghie sia un atto istintivo e comunicativo, l’utilizzo del tiragraffi è pur sempre una forzatura, è uno strumento di creazione umana. È per questo che bisogna impegnarsi affinché il gatto possa prendere confidenza in modo graduale e delicato con la palestra a lui dedicata: si potrebbe mimare il gesto di limarsi le unghie, prendere la zampa del gatto e invitarlo a graffiare sulla superficie, cospargere la zona con sostanze attrattive per il gatto o ancora giocarci intorno in modo che le sue unghie incrocino prima o poi i relativi materiali. Si può pensare di premiarlo e coccolarlo ogni qual volta il micio volge la sua attenzione verso il tiragraffi al solo scopo di fargli assimilare in modo positivo l’esatto comportamento da mettere in atto.

 

Il tiragraffi: semplice o articolato? 

Il tiragraffi giusto è lo strumento che consente al gatto di saltare, graffiare e giocare in piena libertà. La scelta non è chiaramente delle più semplici. Gli articoli presenti sul mercato, poi, alimentano i dubbi di ogni padrone con forme diverse, colori cangianti, materiali più o meno naturali e livelli interattivi. Il modello base di un tiragraffi è sostanzialmente composto da una base d’appoggio fatta di materiali rugosi su cui viene poggiata una colonnina di altezza media ricoperta in sisal o altri materiali da grattare e da una corda collegata con una pallina che funge da divertente passatempo (la struttura è piccola, poco ingombrante e adatta per quegli ambienti minimali); il modello articolato di tiragraffi ha numerose colonne e piattaforme con diverse funzionalità come le cassette per il riposo, peluche dondolanti, tunnel, caverne e simili costruite con forme e colori inconsueti (funghetto, casetta, tonalità fosforescenti, natural e via di seguito). Nonostante l’ampia scelta, la preferenza dovrebbe sempre ricadere su quel particolare tiragraffi che presenta alcune caratteristiche: deve essere sviluppato su più piani verticali e ad un’altezza che gli consenta di allungarsi facilmente; deve essere articolato da più oggetti come pedane, scalette e giochi che non lo secchino; deve essere stabile per permettergli di giocare senza rischi; deve essere composto di materiali cedevoli e in grado di sfilacciarsi al graffio.

 

Il tiragraffi combatte l’obesità 

Un altro buon motivo per munirsi di tiragraffi è di natura salutistica. Il gatto domestico, non avendo più necessità di procacciarsi il cibo da solo come farebbe in natura, potrebbe impigrirsi a tal punto da avverare un cattivo stile di vita e quindi di rischiare l’obesità. Certo una sana alimentazione potrebbe sopperire in gran quantità a questo problema ma non può bastare; quello che ci vuole è una sano e costante esercizio fisico. Il tiragraffi, difatti, ovvia a questa situazione mantenendo il gatto sempre attivo e in movimento, stimolandone l’assetto fisico e intellettuale con giochi diversi e divertenti. Nonostante l’utilità del tiragraffi rimanga indiscussa, molto spesso viene considerato solo un accessorio per gatti superfluo e di cui ci si può fare a meno (o che addirittura ci si può costruire da soli). Niente di più sbagliato. Il tiragraffi consente al gatto di mantenere in forma articolazioni e muscolatura, di schiacciare amabili pisolini, di ottenere una buona visuale dall’alto del proprio territorio e di lasciare importanti marcature territoriali. Il tiragraffi non è uno sfizio ma una necessità.

 

Scegliere il tiragraffi giusto rappresenta senza dubbio un atto di responsabilità. Da quella singola azione dipende il benessere dell’animale e un’armoniosa convivenza quotidiana. È possibile capire di aver acquistato il tiragraffi più giusto solo dopo la scomparsa di graffi in zone inusuali (tende, divani, mobili e simili) e delle manifestazione d’affetto.

 

La strada per guadagnarsi l’affetto del micio

Ebbene si, nonostante la loro istintiva diffidenza, quando i gatti vivono in un ambiente armonioso e rispettoso della loro natura  riescono ad affezionarsi e a provare attaccamento, mettono da parte il loro spirito autonomo e indipendente. Come lo dimostrano? Oltre alle fusa, per esempio, potrebbero sfiorare la testa contro la fronte del padrone in segno di rilassamento o strofinare la propria guancia contro le gambe o le mani come simbolo di appartenenza e possesso o ancora potrebbero muovere la coda dolcemente in segno di gioia. In realtà potrebbero trovare 101 modi per comunicare in modo inequivocabile con il proprio padrone.

 

Il rapporto che si instaura tra un essere umano e un gatto è un rapporto intenso e profondo, è un rapporto che va al di là dell’immediata fedeltà. Un gatto affettuoso e socievole è un felino felice e appagato. L’uomo, dal canto suo, deve essere in grado di adattarsi  alle abitudini istintive del micio e di costruirgli un ambiente su misura, uno spazio che possa vivere da animale libero. Un esempio? Il buon padrone deve optare per una lettiera morbida al contatto con le zampe del felino e allo stesso tempo facilmente pulibile; deve acquistare una cassettina adeguatamente spaziosa per consentire al gatto un facile utilizzo; deve optare per dei tiragraffi compositi e stimolanti al fine di garantire al felino un’assoluta libertà di movimento e una vita felice. Un buon padrone è colui che si riconosce nell’impegno quotidiano e che agisce con estrema attenzione sia nell’ambiente di riferimento che nei confronti della natura del suo amato gatto. Perché in fondo sono le piccole attenzioni a fare le grandi differenze.