Pericolo processionaria
Con l’arrivo della primavera aumentano le passeggiate, i momenti di gioco all’aperto con i nostri amici, e abbandoniamo quando possibile le mura domestiche per ricercare sole e clima mite.
In questo momento però, bisogna riuscire ad individuare quelli che sono i luoghi di svago migliori e più sicuri per noi e i nostri amici. Questo periodo dell’anno infatti rappresenta il momento principale di diffusione della processionaria. Si tratta di un insetto, il cui nome scientifico è Thaumenotopoea pityocampa ed è uno dei più pericolosi e distruttivi: per le foreste, in quanto, durante il suo ciclo biologico, è capace di spogliare di ogni foglia ampi tratti di foresta e di alberi di pino e di cedro e per animali e uomo, in quanto durante il suo stadio larvale presenta una peluria che risulta urticante ed irritante.
Il ciclo biologico di questi insetti si divide in quattro stadi:
- uovo;
- larva o bruco;
- crisalide;
- farfalla, che corrisponde alla forma adulta.
Le femmine di questo insetto, alla fine della stagione estiva (luglio-agosto), depongono sui pini le loro uova, dalle quale poi fuoriescono le larve. In questo particolare periodo dell’anno, si verifica la ricrescita vegetativa di queste piante e le larve, nate tra agosto e settembre, sfruttano tale condizione per il loro accrescimento, nutrendosi delle foglie appena emesse, arrecando danno alla pianta. A questo punto le larve si riuniscono tra loro, creando sui rami nidi sempre più grandi e riconoscibili.
I “nidi”, che sono facilmente identificabili e ascrivibili a processionaria, hanno l’aspetto di una “matassa” filamentosa di colore bianco grigiastro localizzata preferenzialmente a livello degli snodi dei rami e alla loro attaccatura. A vederla distrattamente ha l’aspetto di una ragnatela bianca.
Durante l’inverno le larve rimangono nel loro nido, proteggendosi cosi dal freddo, dalle basse temperature e rimanendo vicine le une alle altre. Quando termina l’inverno e si affaccia la primavera, la temperatura diventa più mite e le larve possono uscire dai nidi. È questo il momento in cui iniziano a movimentarsi secondo il loro caratteristico andamento a fila indiana, disponendosi l’una dietro l’altra, tanto da ricordare una processione (è da qui infatti, che deriva il suo nome). Lo stadio larvale è dunque il più pericoloso per uomo e animali. È in questo stadio che gli insetti presentano di colore rosso bruno, con un corpo molto peloso e i cui peli sono molto irritanti e urticanti. Questo particolare aspetto dell’insetto fa in modo che venga anche chiamato “gatta pelosa”. Alla fine dell’estate, dallo stadio di larva la processionaria passa poi a quello di crisalide ed infine di adulto, rappresentato da una farfalla triangolare, notturna, di colore bianco giallastro. Questa, può liberare un liquido irritante solo se si sente minacciata. Ecco cosi che il ciclo ricomincia.
Questo insetto, nella sua forma larvale, risulta particolarmente pericoloso per i nostri amici cani che, annusando continuamente per terra, ed essendo molto incuriositi da questi insetti che camminano in processione, possono venire a contatto, o peggio ingerire, i peli urticanti che ricoprono il corpo della processionaria. Va infatti sottolineato che i peli urticanti della processionaria possono facilmente distaccarsi dal bruco stesso, e possono pertanto disperdersi per azione del vento. I peli della processionaria, una volta a contatto con la pelle, facilmente si infliggono su di essa e si rendono responsabili di reazioni eritematose, con formazione di papule molto pruriginose. Un contatto con questi peli può risultare quindi deleterio per il nostro amico, ma non è questa l’evenienza più grave.
Risulterà molto più pericoloso infatti il contatto con occhi, bocca, mucose in generale, e ovviamente l’ingestione o l’inalazione. In questi ultimi casi,i segni clinici saranno molto più gravi. Riscontreremo in primo luogo scialorrea, cioè aumentata salivazione a causa di un processo infiammatorio, che si è instaurato a livello della bocca. La lingua inizia ad arrossarsi ed aumentare vigorosamente di volume. Questa condizione si aggrava in breve tempo, comportando un progressivo e continuato ingrossamento della stessa tanto da rischiare di determinare problemi di respirazione nel nostro amico. Unito a questo, il contatto diretto dei peli urticanti della processionaria con la lingua del nostro amico, ne comporta un danno cellulare che può essere talmente esteso da instaurare processi necrotici ed irreversibili, associati a perdita di parti più o meno estese della lingua. Risulta semplice per noi proprietari, in queste evenienze, comprendere che ci troviamo di fronte ad un grave stato di emergenza.
Altri sintomi che si possono rinvenire sono: perdita della vivacità, vomito, rifiuto del cibo ed infine diarrea, a volte anche emorragica. È evidente quindi come questi danni, a causa della loro estrema velocità e aggressività, siano estremamente gravi e rendano necessari cure urgenti per il nostro amico a quattro zampe. Seppure i casi siano limitati, può accadere anche che i peli dell’insetto allo stato larvale, essendo velenosi, possano indurre una gravissima reazione allergica nel nostro amico.
In definitiva quindi, in caso di incontro e interazione diretta con la processionaria o con i suoi peli liberati nell’ambiente, i segni sono cosi eclatanti e gravi da non destare dubbi sulla immediata necessità di portare il nostro amico dal medico, in modo che gli possano essere prestate le cure nel modo più veloce e tempestivo. Più precocemente si riesce ad intervenire, più si potranno limitare i danni permanenti che questo spiacevole incontro provocherà.
Ciò che si può fare per prevenire questo grave inconveniente ed evitare i gravi danni comportati dalla processionaria è: non toccare nidi di processionaria o il bruco stesso, ma al contrario, allontanarsi il più velocemente possibile dopo aver individuato una pianta infestata. La morfologia del nido ma anche dell’insetto in stadio larvale, sono cosi semplici da identificare che, una volta imparato a riconoscerli non possiamo più avere dubbi
Va sottolineato, infine, che anche per l’uomo il contatto con questo insetto è dannoso. Questi insetti possono comportare nell’uomo, sempre a causa dei peli urticanti, reazioni come:
- reazione urticante indotta dal rilascio di istamina;
- dolorosa eruzione cutanea con intenso prurito;
- congiuntivite in caso di contatto con gli occhi, associata a rossore e dolore agli occhi;
- irritazione delle vie respiratorie in caso di inalazione;
- infiammazione delle mucose di bocca e intestino, accompagnata da intensa salivazione, vomito e dolore addominale, in caso di ingestione.
Tutti noi siamo in trepidante attesa delle belle giornate, del sole e del divertimento con i nostri amici, e basteranno poche e semplici precauzione per vivere questi attimi di gioia, con serenità.