Rabbia nel cane: sintomi, rischi e terapia
La rabbia è una gravissima malattia infettiva che colpisce il cane ed altri animali selvatici. Il contagio avviene attraverso il morso e può essere trasmessa anche all'uomo.
Il contagio avviene a contatto tra la saliva di un animale infetto ed il sangue, cioè attraverso una ferita. Il caso più comune è quello del morso di un animale che già soffre di rabbia.
A provocare la malattia è un virus appartenente alla famiglia dei Rhabdoviridae.
La malattia interessa il sistema nervoso e le ghiandole salivari, con mutamenti del comportamento, un aumento della salivazione e convulsioni.
In Italia sono state eseguite campagne di eradicazione importanti per questa malattia infettiva tanto da ridurne drasticamente l’incidenza negli animali domestici. Per questo motivo la vaccinazione è consigliata solo per i cani che viaggiano fuori dall’Italia o per i cani da caccia i quali possono entrare in contatto con la fauna selvatica e contrarre la patologia.
Quali sono i sintomi?
I sintomi più evidenti che presenta un animale infetto sono:
- febbre;
- comportamento anomalo (nervosismo, aggressività, tendenza alla solitudine, timidezza, ansia, tendenza a morsicare);
- convulsioni e, talvolta, paralisi dei muscoli o mancanza di coordinazione dei movimenti;
- salivazione abbondante e schiumosa;
Come viene trattata?
Se il paziente mostra i sintomi, verrà ricoverato ed isolato in un’apposita struttura sanitaria. Per motivi di pubblica sicurezza (che riguarda sia l’uomo sia altri animali), l’episodio deve essere denunciato alle autorità sanitarie.
Come evitare il rischio?
Per evitare la diffusione della rabbia, oltre al buon senso di chi possiede un cane o un altro animale interviene la legge. In particolare, sono previsti:
- la vaccinazione consigliata (anche se non più obbligatoria) di cani, gatti e furetti che vengono portati in Friuli Venezia Giulia, Veneto, in provincia di Belluno e nelle province autonome di Bolzano e Trento;
- la vaccinazione consigliata dei cani e degli animali domestici da pascolo che si trovano nelle zone citate;
- l’obbligo di tenere tutti i cani al guinzaglio;
- la vaccinazione orale delle volpi.
Cosa fare per viaggiare con il cane?
Per viaggiare all’estero con il cane avrai bisogno di vaccinare contro la rabbia il tuo pet. È necessario:
- identificare l’animale con un microchip;
- registrarlo all’anagrafe canina;
- fare al cane la vaccinazione antirabbica, che dovrà essere riportata sul suo libretto sanitario e che, al momento del rilascio del passaporto, dovrà essere in corso di validità. Va segnalato che tale validità viene riconosciuta 21 giorni dopo la prima vaccinazione.
Se la vostra destinazione è Regno Unito, Svezia, Norvegia, Malta o Irlanda, occorre la titolazione degli anticorpi che neutralizzano il virus della rabbia. A tale scopo, viene effettuato un prelievo di sangue al tuo cane 30 giorni dopo la vaccinazione e almeno 6 mesi prima di viaggiare verso Malta, Regno Unito e Irlanda oppure 120 giorni dopo la vaccinazione per entrare in Norvegia o Svezia.
Come anticipato, la vaccinazione contro la rabbia non è più obbligatoria – ma resta consigliata – per muoversi all’interno del territorio italiano ed è obbligatoria per viaggiare fuori dall’Italia.